Dagli scimpanzé ai formichieri – L’eccentrico mondo degli animali domestici delle celebrità

11. L’ocelot di Salvador Dalí

Salvador Dalí, l’iconico artista surrealista, aveva una profonda affinità con l’insolito e la scelta del suo animale domestico lo rifletteva perfettamente. Ecco Babou, l’ocelot che divenne l’amato compagno di Dalí negli anni Sessanta. Questo felino selvaggio, regalato dal Capo di Stato colombiano, accompagnò Dalí in innumerevoli avventure, camminando con disinvoltura su un collare ornato di pietre tempestate.

La presenza di Babou non è stata priva di sorprese e di sopracciglia sollevate. Dall’allarme in un ristorante di Manhattan – dove Dalí ha assicurato a un commensale preoccupato che l’ocelot era solo un “gatto ordinario dipinto in un disegno di op art” – all’avventurarsi in viaggi transatlantici a bordo della lussuosa SS France, Babou non ha mai mancato di attirare l’attenzione. Tuttavia, dietro questo spettacolo glamour, sono sorte preoccupazioni sul benessere di una creatura selvatica tenuta in cattività in un ambiente artificiale.

Anche in mezzo allo stile di vita stravagante di Babou, persistono dubbi sulla genuina felicità dell’ocelot. Carlos Lozano, amico intimo di Dalí, espresse in seguito le sue incertezze sulla felicità dell’animale, riconoscendo le difficoltà insite nel confinare una creatura selvatica lontano dal suo habitat naturale. Nelle sue memorie, Lozano ricorda con nostalgia: “Ho visto il gattopardo sorridere solo una volta, il giorno in cui riuscì a fuggire, facendo disperdere gli ospiti del Meurice, che sembravano topi spaventati in cerca di un rifugio”.