Amnesia
“Ah, ti sei svegliata”, dice una voce maschile gentile. Ruth guarda l’uomo e si chiede se la caduta le abbia causato un’amnesia, perché non riconosce né lui né la stanza. “Probabilmente non mi riconosci perché sei svenuta nel momento in cui abbiamo preso il tuo cane, ma mi chiamo Kevin”, le dice lui guardandola con preoccupazione. Ruth è improvvisamente tornata vigile: “Hai detto il mio cane?”, “Dov’è?”. L’uomo le rivolge uno sguardo triste, si gira e chiama qualcuno che li raggiunga.
Poi le spiega tutta la storia. Le racconta che lui è il commesso del negozio e che l’hanno vista cadere sulla telecamera. Le racconta anche che volevano salvarla ma la folla era troppo grande. Si sono spinti tra la folla ma era davvero difficile camminare in quella direzione. Alla fine ci sono riusciti e l’hanno portata qui, nel magazzino del negozio. E poi le dice un’altra cosa. Ruth non riesce a credere che l’abbia appena detto. Non riesce più a contenersi e le lacrime le scendono lungo le guance.