Le lacrime si affollarono negli occhi di Jack che rimase lì, paralizzato. All’improvviso, sentì una mano morbida sulla spalla. Era Kim, una delle sue assistenti di volo. “Mi dispiace per il disturbo”, disse Kim rivolgendosi ai passeggeri. “Ci occuperemo immediatamente della situazione” Rivolse a Jack uno sguardo rassicurante.
Riprendendo i sensi, Jack divenne improvvisamente dolorosamente consapevole della scena che lo circondava: gli sguardi dei passeggeri, l’espressione preoccupata di Kim e il caos che era scoppiato. Sopraffatto dall’imbarazzo, dalla confusione e da un profondo senso di perdita, sapeva di dover lasciare la cabina.