Ogni secondo che passava era una goccia nell’oceano dell’eternità, eppure quei momenti sembravano incredibilmente pressanti, come se il tempo stesso stesse trattenendo il respiro, in attesa delle sue parole. Aprì il portatile, ma prima di poterlo girare verso di lei, guardò Anna negli occhi. Sembrava impaziente e forse anche un po’ preoccupata, come se volesse davvero capire cosa stesse succedendo.
La mano di Oliver si mosse sul touchpad, la freccia sullo schermo si fermò sul file che conteneva le prove schiaccianti o scagionanti. “E se mi sbagliassi?”, pensò, “E se i miei sospetti fossero solo frutto di un’immaginazione iperattiva?”.