Il cuore di Oliver batteva nel petto come un tamburo fuori sincrono con il resto del mondo. La stanza gli sembrò cavernosa e claustrofobica, mentre faceva un passo avanti esitante. La sua voce tremò quando ruppe il silenzio: “Anna, posso avere un momento? C’è qualcosa che devo dirti”
Lei si voltò e, nella luce soffusa, il suo viso era un paesaggio di emozioni. Sorpresa per la sua interruzione, curiosità per il suo tono solenne e qualcos’altro, forse un guizzo di comprensione intuitiva del fatto che quello che stava per dire non era una cosa da poco.