L’aria era umida e fredda e rendeva difficile respirare. Le dita erano irrigidite dal freddo, le membra appesantite dalla fatica. Gli sembrava di muoversi al rallentatore, ogni passo più difficile del precedente. Ma non poteva fermarsi. Non ancora. Non finché non avesse trovato Tuono.
L’oscurità giocava brutti scherzi ai suoi occhi. Ogni fruscio di foglie, ogni schiocco di ramoscello gli faceva balzare il cuore nel petto. Era Tuono? O qualcos’altro? La mente di George correva, piena di immagini di lupi o di cose peggiori in agguato appena oltre la sua linea di vista.