Osservò come alcune piante si intrecciavano, sostenendosi a vicenda, ricordando il legame che condivideva con il suo gemello silenzioso. Anche i parassiti e le erbacce che minacciavano il suo raccolto risuonavano con lui, simboleggiando le sfide che cercavano di sconvolgere la sua vita, ma che lui riusciva a superare.
I suoi campi divennero il suo rifugio, una testimonianza vivente del suo viaggio, che gli ricordava costantemente la forza che non sapeva di possedere. Le lezioni che Rohan trasse dalla sua terra furono numerose, e ognuna riaffermava la sua fede nella resilienza, nell’accettazione e nell’insondabile mistero della vita.