Stephanie la guidò attraverso la cucina, stando sempre un passo avanti e ascoltando i commenti sprezzanti di Karen sui “locali di provincia” e sulle “cucine di campagna” Non le importava: Karen poteva gongolare quanto voleva. La vendetta di Stephanie sarebbe valsa la pena di sopportare qualche altro schiaffo.
Karen assaggiò trionfante una cucchiaiata di gelato, incurante del ticchettio dell’orologio. Ma poi, un suono profondo di clacson provenne dall’esterno e la forchetta si fermò a mezz’aria. Gli occhi si alzarono di scatto e l’espressione compiaciuta le scivolò via dal viso quando vide l’autobus al minimo, pronto a partire.