Stephanie lanciò un’occhiata disgustata a Karen, stravaccata al tavolo otto, che scriveva su FaceTim a voce alta con il suo ragazzo, con la voce che rimbombava in tutto il locale. Era ignara del caos che la sua famiglia stava provocando intorno a lei. Non era questo l’addio che Stephanie aveva immaginato dopo sei anni di fedele servizio qui.
Poco distante, una donna anziana si chinò finalmente verso di lei, la cui pazienza si stava visibilmente esaurendo. “Mi scusi, signorina, potrebbe abbassare la voce? Stiamo cercando di goderci un pasto” Karen sogghignò, girando il telefono verso la donna. “Ehi, piccola, guarda questa vecchia scoreggia”, disse ridendo, puntando la fotocamera. “Fatti gli affari tuoi, nonna!”
I pugni di Stephanie si strinsero mentre il volto dell’anziana donna sbiadiva e lei si scuoteva visibilmente per la risposta scortese. La mancanza di rispetto di Karen era esasperante, la sua voce riempiva il locale mentre riprendeva la sua conversazione ad alta voce, incurante di tutti gli altri. Stephanie prese un respiro regolare, con la mascella serrata. Karen era in attesa di una rivincita.