Gli occhi di Natalie cominciarono a lacrimare mentre lo fissava, congelata al suo posto. All’improvviso, sentì una mano ferma sulla spalla. Era la sua collega Cassandra. “La prego di accettare le mie scuse a nome della mia collega”, disse, “pulirò subito” Sorrise all’uomo e rivolse a Natalie uno sguardo severo.
Finalmente, Natalie si liberò dal suo stato di congelamento e si rese conto di ciò che la circondava: le persone che la fissavano, la sua collega Cassandra che sembrava leggermente arrabbiata e il caffè versato ovunque. Si sentiva imbarazzata, confusa e ferita, con un turbine di emozioni che la investiva. Sapeva solo che doveva andarsene da lì.