Quando ebbe finito, esitò, osservando l’alce. Era debole, tremava, ma non sanguinava più. Lentamente, allungò il collo in avanti e gli leccò la mano, un gesto caldo e ruvido che gli fece venire un groppo in gola. Come se lo stesse ringraziando.
Jacob emise un respiro tremante e rivolse la sua attenzione al campeggio in rovina. La cerniera della tenda era rotta, il focolare sparso come se qualcuno se ne fosse andato di fretta. Tirò fuori la macchina fotografica, scattando una foto dopo l’altra. Se i ranger non gli avevano creduto prima, lo avrebbero fatto adesso.