Il suo cane corse improvvisamente nella foresta e ciò che trovò gli fece gelare il sangue!

“Vai, ragazzo”, sussurrò Wade, accarezzando le orecchie del cane. “Trova la stazione dei ranger. Porta aiuto” Sebbene Milo mugolasse per protestare, Wade gli fece cenno con fermezza di andarsene. Stravolto, Milo alla fine obbedì, tornando indietro di corsa per la strada che avevano percorso, mentre il debole tintinnio del guinzaglio si spegneva nelle profondità della foresta.

Ormai solo, Wade si costrinse a guardare di nuovo l’alce. Il suo respiro era affannoso, i fianchi ansanti per l’evidente dolore. Con delicatezza parlò, con la voce incrinata: “Ti aiuterò se posso” L’alce sbatté le palpebre, quasi a capire. Poi, a passi affannosi, si voltò e si addentrò tra gli alberi.