Le giornate di Eva erano piene di esperienze nuove e spesso travolgenti. Frequentava la scuola per la prima volta, con una maschera di apprensione sul volto. Fare amicizia era un compito scoraggiante e partecipare alle attività le sembrava di navigare in un campo minato.
Alcuni giorni erano particolarmente duri; si ritirava in silenzio, con la nostalgia di casa impressa nei lineamenti. “Rafiki zangu, nimeona kitu kizuri”, mormorava. Tuttavia, tutti i tentativi di Eva di comunicare con gli Smith furono vani.